Tenere a mente le emozioni di E. Jurist - recensione del libro

Tenere a mente le emozioni è un libro indispensabile per lo psicologo di qualsiasi orientamento, scritto da uno degli autori più autorevoli in materia di mentalizzazione, Elliot Jurist, professore del Graduate Center della City University of New York.
Secondo Jurist tutti i bravi terapeuti mentalizzano. L'autore definisce la mentalizzazione come quella capacità di "dare senso alle azioni e agli stati interni nostri e altrui". Jurist, con la sua esperienza decennale in ambito clinico, riesce a trasmettere pagina dopo pagina nel lettore l'importanza degli affetti e della loro relazione in ambito terapeutico e non. Per l'autore la mentalizzazione svolge un ruolo fondamentale nella regolazione affettiva. La capacità di mentalizzare, e quindi dar senso alle proprie emozioni, dipende in larga parte dalla nostra memoria autobiografica, in particolare modo dai nostri modelli operativi interni che indicano la strada per la gestione delle diverse emozioni. Ad esempio l'aver interiorizzato un modello operativo interno ansioso evitante costringe il soggetto a regolare le proprie emozioni in modo autonomo, senza chieder aiuto a nessuno.
Secondo Jurist il processo di regolazione emotiva, che prende il nome di affettività mentalizzata, è suddiviso in tre fasi: identificazione emotiva, modulazione affettiva ed espressione degli affetti. Jurist osserva come in ambito clinico molto spesso il terapeuta si trova a doversi confrontare con una difficoltà nella identificazione, modulazione e espressione di una specifica emozione. Interessante il concetto di emozioni "aporetiche", relativo a quella difficoltà da parte del paziente nel comprendere a pieno un proprio specifico affetto, avvertendo un vago senso di confusione e dispersione. "Mentalizzare gli affetti" permette al soggetto di trovare una rappresentazione alle proprie emozioni, di includerle nel proprio senso di sé. La difficoltà nel integrare gli affetti nel proprio Sé, porta la mente a dover attuare strategie difensive di tipo dissociativo, portando il soggetto a percepire diverse forme di disagio, come ansia e depressione.
Nella prima parte del libro l'autore descrive cos'è l'affettività mentalizzata e come è possibile misurarla in ambito di ricerca. Nella seconda parte invece Jurist osserva come la mentalizzazione è un processo essenziale per lo svolgimento di qualsiasi forma di psicoterapia, in particolar modo quella di orientamento dinamico. Infine nella terza parte del libro l'autore confronta i concetti da lui esposti con le recenti teorie nate in ambito psicoanalitico. Interessante è il confronto con il movimento relazionale, in cui la capacità da parte del terapeuta di riconoscere gli stati mentali propri e del paziente risulta essere fondamentale per il processo terapeutico stesso. Il libro non è rivolto esclusivamente a un pubblico colto in psicologia, infatti ognuno può, attraverso questo libro, comprendere l'importanza degli affetti e della loro regolazione per poter gestire al meglio o propri conflitti e difficoltà relazionali. La mentalizzazione è un invito a ogni individuo di prendere coscienza di se stessi, di aprirsi ad una sana riflessione di ciò che accade dentro e al di fuori di noi.

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